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Prove randomizzate sugli effetti dello zafferano sulla salute psicologica e comportamentale

Prove randomizzate sugli effetti dello zafferano sulla salute psicologica e comportamentale

introduzione

Questa revisione sistematica si concentra sul potenziale terapeutico o preventivo dello zafferano (Crocus sativus L.) per varie condizioni di salute, tra cui cancro, malattie cardiovascolari e depressione. È stato riconosciuto che lo zafferano migliora un’ampia gamma di risultati legati alla salute, da quelli fisiologici a quelli psicologici. La revisione mira a classificare lo stato attuale delle prove scientifiche riguardanti l'efficacia dello zafferano sugli esiti psicologici e comportamentali sulla base di studi randomizzati e controllati (RCT).

Metodi

È stata progettata una strategia di ricerca completa per identificare tutte le ricerche cliniche umane rilevanti sullo zafferano, aderendo alle linee guida “Preferred Reporting Items for Systematic Reviews and Meta-Analyses (PRISMA)”. La ricerca ha incluso ricerche sistematiche elettroniche e non elettroniche per raccogliere studi che esplorassero gli effetti dello zafferano sugli esiti psicologici/comportamentali.

Risultati

Dodici studi hanno soddisfatto i criteri di inclusione, esaminando gli effetti dello zafferano sul disturbo depressivo maggiore (6 studi), sulla sindrome premestruale (1 studio), sulla disfunzione sessuale e sull'infertilità (4 studi) e sui comportamenti di perdita di peso/spuntini (1 studio). I risultati supportano l’efficacia dello zafferano nel migliorare i sintomi depressivi, i sintomi premestruali, la funzione sessuale e la sazietà.

Conclusione

I primi studi clinici suggeriscono che lo zafferano può influenzare positivamente i sintomi e gli effetti della depressione, della sindrome premestruale, della disfunzione sessuale e dell’infertilità e dei comportamenti eccessivi di spuntini. Tuttavia, sono necessari studi clinici multisito più ampi per convalidare ulteriormente questi risultati preliminari.

Autori:

Heather Ann Hausenblas, Ph.D., Kacey Heekin, Heather Lee Mutchie e Stephen Anton, Ph.D

Pubblicato:

Journal of Integrated Medicine, luglio 2015; 13(4): 231–240.

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